Ricetta Giardiniera Piemontese Tradizionale: Un Viaggio nel Gusto e nella Conservazione

La giardiniera piemontese, conosciuta anche come antipasto piemontese o cumpostia, è un tesoro della cucina contadina, un'espressione di sapienza antica tramandata di generazione in generazione. Nata dall'esigenza di conservare le verdure fresche dell'orto per i mesi invernali, questa preparazione rappresenta un connubio perfetto tra sapore e tradizione. Tipicamente preparata a fine estate, quando l'orto è ancora generoso di pomodori, peperoni e fagiolini, ma si prepara anche all'arrivo dei primi cavolfiori, la giardiniera piemontese è un inno alla stagionalità e alla genuinità degli ingredienti.

Origini e Storia: Un Metodo di Conservazione Antico

Osservando la natura, l'uomo ha imparato da tempo come conservare gli alimenti il più a lungo possibile, poiché la loro disponibilità era condizionata dalle stagioni e dalla possibilità di catturare le prede. Gli antichi avevano osservato che la frutta non raccolta rimasta sugli alberi seccava e non perdeva commestibilità, o che gli animali che restavano sepolti sotto la neve e il ghiaccio e i pesci che restavano inclusi nelle saline naturali non subivano processi di deterioramento o che questo era comunque molto rallentato.

Uno dei metodi di conservazione più antichi è l'essiccazione all'aria, che ha lo scopo di eliminare il più possibile l'acqua contenuta negli alimenti e prolungarne in questo modo la durata. Successivamente ci si accorse che i cibi essiccati al fumo si conservavano ancora meglio, così nacque l’affumicatura: il fumo deposita sulla carne delle sostanze che fungono da schermo protettivo dai batteri nocivi. Alcune sostanze poi per loro natura sono in grado di creare un ambiente ostile alla diffusione dei batteri: zucchero, miele, sale, aceto e limone sono stati utilizzati a tale scopo in vari modi e per molti tipi di alimenti (carni, pesce, frutta e verdura). Gli antichi si accorsero addirittura che alcuni cibi, se conservati sotto uno strato di calce, si conservavano davvero a lungo: la calce infatti, oltre ad essere molto basica e quindi ostile ai batteri, ha una funzione sigillante che impedisce la benché minima traspirazione di ossigeno, creando una sorta di sottovuoto. Questo metodo era utilizzato per conservare le uova anche per un anno intero.

L'abitudine di consumare questa pietanza come antipasto però è abbastanza recente. Anche se mangiare qualche fetta di salame all'inizio del pasto è un usanza antica sulle tavole dei piemontesi, la presenza di numerose portate servite come antipasto è una moda abbastanza recente. Si comincia negli anni sessanta, quando, in pieno boom economico, mangiare in abbondanza era diventato un modo per allontanare il ricordo della fame della guerra.

Ingredienti e Preparazione: Un'Armonia di Sapori e Consistenze

La ricetta tradizionale prevede l'utilizzo di verdure fresche di stagione, tagliate a cubetti e cotte in una salsa agrodolce a base di pomodoro, aceto, zucchero e spezie. A differenza della classica giardiniera, questa prevede la cottura delle verdure in una sorta di salsa al pomodoro profumata con alloro. Questa erba aromatica, l’unica presente nella ricetta, serve non solo per aromatizzare ma anche per contrastare eventuali cariche batteriche.

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Ingredienti Principali:

  • Verdure miste (circa 300 grammi totali): sedano, carote, cipolline, fagiolini, cavolfiore, peperoni.
  • Pomodori freschi (o passata di pomodoro).
  • Cipolla.
  • Olio extravergine d'oliva.
  • Aceto (di vino bianco o di mele).
  • Zucchero.
  • Sale grosso.
  • Alloro.
  • Chiodi di garofano (facoltativi).
  • Cannella (facoltativa).
  • Noce moscata (facoltativa).

Preparazione:

  1. Lavaggio e taglio delle verdure: La prima cosa da fare è lavare per bene le verdure e poi tagliarle a cubetti più o meno della stessa misura (lasciate intere solo le cipolline). Le verdure vanno tagliate in modo da conferire ai vari pezzi una dimensione abbastanza simile: riduci peperoni, sedano e carote a cubetti da circa 1,5-2 cm per lato; separa le cimette del cavolfiore in modo che abbiano una dimensione analoga e dividi a metà i fagiolini. Se non sono troppo grandi puoi invece lasciare intere le cipolline.
  2. Preparazione della salsa di pomodoro: Lavare, mondare i pomodori e metterli all’interno di una pentola capiente. Cuocere a fuoco medio per due ore rimestando affinché non si attacchino sul fondo. In alternativa, si può utilizzare della normale passata di pomodoro (circa 2 bottiglie) per velocizzare la preparazione.
  3. Cottura della salsa: In un poco di olio extravergine di oliva, fate rosolare una cipolla tritata in maniera molto fine; introdurre quindi le foglie di alloro e i pomodori e cuocete il tutto per circa mezz’ora. Poi passate il tutto nel passaverdura e portate a ebollizione il passato di pomodoro. Aggiungere alla salsa di pomodoro l’aceto, l’olio, lo zucchero, il sale, i chiodi di garofano, la cannella e la noce moscata grattugiata.
  4. Cottura delle verdure: Non appena il tutto bolle inserire quindi le verdure tagliate a cubetti e lo zucchero. Per rispettare i diversi tempi di cottura, le verdure vanno poi aggiunte al passato, ad un intervallo di 10 minuti una dall’altra, nel seguente ordine; sedano, carote, cipolline, fagiolini, cavolfiore, peperoni. In tutti i casi, il segreto per un ottimo antipasto alla piemontese è cuocere le verdure al punto giusto, calandole scaglionate in modo che restino tutte croccanti.
  5. Aggiunta degli ingredienti finali: Dopo circa dieci minuti dopo aver messo i peperoni, mettete quindi un bicchiere di olio extravergine di oliva, uno di aceto e poi un pugno di sale grosso e mescolare bene in modo che gli ingredienti si amalgamino bene tra di loro. Versate a questo punto anche lo zucchero, l’olio e l’aceto e proseguite la cottura per gli ultimi 3-4 minuti.
  6. Imbarattolamento e sterilizzazione: Parallelamente a questa ultima operazione, sterilizzate i barattoli mettendoli in forno caldo per 10 minuti. Trasferite la giardiniera cotta nei vasetti di vetro sterilizzati, chiudete con un tappo nuovo e capovolgete in modo da formare il sottovuoto. Chiudete man mano i vasetti con i coperchi (anch’essi sterilizzati) e capovolgete i barattoli a testa in giù in modo da consentire la formazione del sottovuoto. Per prolungare ulteriormente la conservazione consigliamo di bollire i barattoli chiusi per 30 minuti, assicurandovi che i coperchi siano sempre coperti da almeno 2 cm di acqua.

*La sterilizzazione dei barattoli di vetro è un passaggio fondamentale per garantire la lunga durata e la sicurezza del tuo antipasto piemontese (così come di tutte le conserve). Oltre alla sterilizzazione dei vasetti (ovviamente scegliendo quelli di vetro temperato, cioè resistente alle alte temperature) ti consiglio di acquistare tappi o coperchi nuovi ogni volta che decidi di preparare una nuova conserva, e non di riciclare quelli già utilizzati in precedenza.

Consigli e Varianti: Un Piatto Versatile e Personalizzabile

  • Tempi di cottura: È fondamentale rispettare i tempi di cottura delle diverse verdure, aggiungendole in pentola in ordine di durezza, per garantire che tutte mantengano una consistenza croccante.
  • Consistenza: Se preferite una giardiniera più cremosa, potete passare una parte delle verdure al passaverdura insieme alla salsa di pomodoro.
  • Varianti: La giardiniera tradizionale prevede l’utilizzo di sole verdure ma, chi lo desidera, può aggiungere anche uova sode tagliate a spicchi o tonno sott'olio sgocciolato.
  • Conservazione: La ricetta della giardiniera alla piemontese permette di conservare per parecchi mesi in dispensa la verdura. Con il sottovuoto che si forma naturalmente capovolgendo il barattolo si mantiene fino a 2 mesi. Una volta aperto un barattolo tuttavia, consigliamo di consumarlo entro massimo 1 settimana e di conservarlo in frigorifero.

Abbinamenti e Degustazione: Un'Esplosione di Sapori Piemontesi

La giardiniera piemontese è un antipasto versatile che si presta a molteplici abbinamenti.

Come antipasto: Portatelo in tavola insieme ai classici antipasti come il vitello tonnato o la bagna cauda, per rimanere nell’ambito della cucina piemontese. La giardiniera agrodolce piemontese è generalmente un contorno, che accompagna i salumi ma anche le carni ben cotte, i bolliti e i formaggi.

Come contorno: Servitelo come contorno ai vostri piatti di carne. Con un bel bollito sta davvero benissimo.

Come condimento: Ottimo anche gustato sui crostini di pane o per arricchire insalate e panini.

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La Giardiniera Piemontese nel Contesto della Cucina Monferrina

La giardiniera agrodolce piemontese, o antipasto piemontese, è un piatto a base di verdure di stagione tipico anche del Monferrato, che si prepara nel periodo di fine estate. La ricetta storica piemontese della giardiniera in agrodolce prevede pochi e semplici ingredienti. È una preparazione alla portata di tutti! Richiede soprattutto una certa qualità della materia prima: la qualità delle verdure è il segreto per la riuscita di una giardiniera agrodolce piemontese come vuole la tradizione. Dobbiamo considerare che un tempo tutti gli ingredienti, o quasi, venivano dall’orto dietro casa! Oggi possiamo rivolgerci a produttori locali, dove sappiamo quel che compriamo. Gli ingredienti sono facili da trovare: sono quelli tipici delle nostre terre. La preparazione della giardiniera piemontese originale è piuttosto breve e si compone di pochi facili passaggi. Naturalmente ogni cucina, ogni nonna, avrà i suoi “trucchi” per renderla speciale!

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