Torta di Riso Bolognese: Un Viaggio tra Storia e Sapore

La torta di riso bolognese, nota anche come torta degli addobbi, è un dolce tradizionale che affonda le sue radici nella storia di Bologna. Questo articolo esplora le origini, l’evoluzione e le diverse varianti di questa delizia, offrendo una panoramica completa per appassionati di cucina e cultori delle tradizioni locali.

Introduzione

Da anni, si cerca di proporre ai lettori piatti legati al territorio, con una tradizione autentica e un passato ben definito. La torta di riso incarna perfettamente questa visione, unendo storia, cultura e gastronomia locale. Originaria del territorio di Poggio Renatico, un tempo parte della provincia di Bologna e poi del ferrarese, questa torta rappresenta un ponte tra due tradizioni culinarie.

Origini Storiche e Geografiche

La torta di riso non è esclusiva di Bologna, ma è diffusa in diverse regioni d'Italia. La sua presenza a Poggio Renatico è particolarmente significativa, data la sua posizione geografica al confine tra le province di Ferrara e Bologna. Questa torta è un esempio di come i confini territoriali non sempre coincidano con quelli gastronomici, creando un patrimonio culinario condiviso.

La Festa degli Addobbi

La torta di riso è strettamente legata alla festa religiosa del Corpus Domini, celebrata a Bologna a partire dal XV secolo. Durante questa festa, le case venivano decorate con drappi rossi, chiamati "addobbi", in onore del sacramento dell'Eucaristia. La torta di riso, preparata in occasione di questa festa, prese quindi il nome di "torta degli addobbi".

Nel 1264, Papa Urbano IV formalizzò la festa del Corpus Domini, e nel XV secolo, a Bologna, si iniziò a preparare questa torta con ingredienti pregiati come riso, canditi e frutta secca, associandola alla ricorrenza religiosa. Nel 1566, il cardinale Gabriele Paleotti riorganizzò l'evento, rendendolo ancora più sontuoso.

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Un Viaggio nel Tempo

I portici erano adornati come case, le colonne rivestite di stoffe preziose e festoni di alloro, e le facciate dei palazzi impreziosite da drappi, ghirlande e fiori. Le famiglie benestanti ricevevano per strada, e le case erano aperte per accogliere ospiti e amici. La sera, la città si illuminava con candelabri e lumi di cera. Durante il giorno, le funzioni religiose scandivano la festa, mentre la sera la gente affollava le strade, bevendo vino e mangiando torta di riso.

Evoluzione della Ricetta

La ricetta della torta di riso si è evoluta nel corso dei secoli, adattandosi ai cambiamenti sociali ed economici. Inizialmente, il riso era un cereale costoso, coltivato principalmente nei Ducati di Ferrara e Mantova. Anche lo zucchero, le mandorle e la frutta candita erano ingredienti di lusso, accessibili solo alle classi nobili e benestanti. Latte e uova, invece, erano alimenti più comuni e alla portata di tutti.

Nel Trecento, il riso era un prodotto d'importazione, così come lo zucchero. Le mandorle, tipiche dell'Italia meridionale, erano considerate un ingrediente pregiato. Nel Cinquecento, alla corte Estense, il riso era presente in diverse portate dei banchetti, e si presume che venisse utilizzato anche nella sua versione dolce.

Dalla Sobrietà alla Ricchezza

La torta di riso ferrarese era (ed è tuttora) più sobria rispetto alla sua controparte bolognese. Nel corso del tempo, il latte di mandorle, costoso, fu sostituito dal più economico latte vaccino o caprino. Le mandorle furono ridotte in quantità e utilizzate solo nell'impasto. Con l'avvento dello zucchero di barbabietola, che sostituì quello di canna, divenne più accessibile a tutti. Canditi e limone furono aggiunte successive che arricchirono il prodotto finale.

Ingredienti e Preparazione

Ogni famiglia bolognese custodisce la propria ricetta della torta di riso, con ingredienti e proporzioni che possono variare. Tuttavia, gli ingredienti base rimangono gli stessi:

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  • Riso (Arborio o Roma)
  • Latte
  • Zucchero
  • Uova
  • Mandorle
  • Cedro candito
  • Amaretti
  • Scorza di limone
  • Liquore alla mandorla amara

Procedimento

  1. Portare il latte a bollore con la scorza di limone grattugiata.
  2. Aggiungere il riso e cuocere per il tempo indicato sulla confezione, mescolando e aggiungendo lo zucchero a metà cottura. Lasciare raffreddare.
  3. Frullare cedro, mandorle e amaretti nel mixer, ottenendo un composto non troppo fine.
  4. Unire il composto al riso e al latte, aggiungendo le uova una alla volta.
  5. Trasferire il tutto in una teglia imburrata e infarinata e livellare.
  6. Cuocere in forno statico a 170° per circa 45 minuti, fino a doratura.
  7. Sfornare, bucherellare la superficie con uno stecchino e spennellare con liquore alla mandorla amara.
  8. Spolverare con zucchero a velo.

Varianti e Consigli

Esistono diverse varianti della torta di riso bolognese, alcune più ricche e altre più semplici. Alcune ricette prevedono l'aggiunta di canditi, altre di uvetta o cacao in polvere. La tradizione vuole che la torta venga tagliata a rombi, ma si possono utilizzare anche altre forme.

Per ottenere un risultato ottimale, è consigliabile utilizzare riso Arborio o Roma, varietà molto amidacee che garantiscono la giusta cremosità. Durante la cottura del riso nel latte, è importante mescolare spesso per evitare che si attacchi al tegame. Dopo la cottura, è consigliabile spennellare la superficie della torta con liquore alle mandorle per mantenerla umida.

La Torta di Riso Salata

Oltre alla versione dolce, esiste anche una torta di riso salata, tipica della Valtellina e della Valchiavenna. In questa variante, il riso viene bollito in acqua o brodo leggero e arricchito con uova, verdure (carciofi, asparagi, zucchine, peperoni, broccoli, funghi) e formaggio (Crotto). La torta di riso salata è un piatto unico ideale per picnic, pranzi veloci o apericena.

Curiosità e Aneddoti

  • Il poeta Giacomo Leopardi descrisse la festa degli Addobbi in una lettera al padre, nel 1826, definendola "una cosa bella e degna d'esser veduta".
  • Nel secondo dopoguerra, a Bologna, la torta di riso era diventata la torta delle feste (di Natale e Pasqua).
  • La torta di riso si conserva per più giorni in frigorifero.

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