Spaghetti Dolce & Gabbana: Un Viaggio nel Gusto e nella Tradizione Italiana

La cucina italiana, con la sua ricchezza di sapori e la sua storia millenaria, è un vero e proprio patrimonio culturale. Tra i suoi piatti più iconici, la pasta occupa un posto d'onore, declinata in mille forme e condimenti diversi. In questo articolo, esploreremo alcune ricette speciali che celebrano l'eccellenza della pasta italiana, con un tocco di creatività e stile.

Amatriciana: Un Classico con Radici Antiche

L'Amatriciana, un sugo che affonda le sue radici in un piccolo paese tra Lazio e Abruzzo, Amatrice, è un pilastro della cucina romana. Contrariamente a quanto si possa pensare, il nome originale è "Matriciana", derivante dal termine con cui venivano chiamati gli abitanti di Amatrice: "Matriciani". Solo con il tempo, per un fenomeno linguistico, si è trasformato in "Amatriciana".

Gli Ingredienti Autentici

Per preparare un'Amatriciana degna di questo nome, è fondamentale utilizzare ingredienti di alta qualità:

  • Guanciale: 250 grammi di guanciale, rigorosamente proveniente dalle guance del maiale, per un sapore più nobile, delicato e fragrante. Evitare la pancetta, che altererebbe il gusto autentico del piatto.
  • Pecorino Romano: 150 grammi di pecorino romano, un formaggio salato e leggermente piccante che conferisce carattere al sugo.
  • Pomodori Casalini: Pomodori pelati, preferibilmente casalini, scottati in acqua bollente per 2-3 minuti e poi immersi in acqua fredda per facilitarne la pelatura. Se i pomodori risultano troppo acidi, aggiungere un cucchiaio di zucchero per bilanciare il sapore.

La Preparazione Tradizionale

  1. Taglio del Guanciale: Tagliare il guanciale a strisce sottili e lunghe, uniformi e dello stesso spessore. Evitare di tagliarlo a cubetti.
  2. Cottura del Guanciale: In una padella larga in ferro, disporre le strisce di guanciale in modo da coprire completamente il fondo. Scaldare a fuoco vivo, quindi ridurre la fiamma e friggere per un paio di minuti, fino a quando il guanciale non assume un colore caramellato.
  3. Preparazione del Sugo: Cuocere la salsa per circa 8 minuti, girando di tanto in tanto, fino a raggiungere il giusto grado di densità e fluidità.
  4. Cottura della Pasta: Nel frattempo, lessare la pasta in abbondante acqua salata. Scolarla 2 minuti prima del tempo indicato sulla confezione, conservando un po' di acqua di cottura nel caso in cui il sugo risulti troppo denso.
  5. Mantecatura: Versare i bucatini (o il formato di pasta scelto) direttamente nella padella con il sugo e saltare per un paio di minuti. Togliere la padella dal fuoco e aggiungere gradualmente il pecorino grattugiato, mescolando continuamente per creare una crema omogenea.

Carbonara: Storia e Controversie di un Mito Culinario

La Carbonara, un altro pilastro della cucina romana, è avvolta da un alone di mistero e da numerose leggende. L'origine precisa di questo piatto è sconosciuta, ma diverse teorie si contendono la sua paternità.

Le Leggende sull'Origine

  • Il Carbonaro: Secondo una leggenda, un carbonaro (commerciante di carbone), stanco del suo lavoro, aprì un ristorante chiamato Trattoria del Carbonaro, dove avrebbe inventato la ricetta.
  • I Boscaioli: Un'altra teoria suggerisce che la Carbonara fosse un piatto preparato dai boscaioli durante le pause di lavoro, grazie alla sua semplicità e agli ingredienti facilmente reperibili.
  • Il Pepe Nero: Alcuni sostengono che il nome derivi dall'abbondante quantità di pepe nero utilizzata nella ricetta, che ricorderebbe il colore del carbone.

La Ricetta Perfetta: Un'Opinione Personale

Ogni chef, e ogni nonna, ha la propria versione della Carbonara. C'è chi usa solo il tuorlo, chi l'uovo intero, chi versa le uova nella padella della pasta, chi nella ciotola. Ecco la mia interpretazione:

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  • Ingredienti:
    • 500 g di spaghetti
    • 100 g di guanciale
    • Tuorli d'uovo
    • Pecorino Romano grattugiato
    • Sale
    • Pepe nero
  • Preparazione:
    1. Lessare la pasta in abbondante acqua salata.
    2. Tagliare il guanciale a striscioline e friggerlo in padella fino a renderlo croccante e caramellato.
    3. In una ciotola, mescolare i tuorli d'uovo con il pecorino grattugiato, sale e pepe.
    4. Scolare la pasta al dente e trasferirla nella padella con il guanciale, facendola insaporire per alcuni secondi.
    5. Versare la pasta nella ciotola con la crema di uova e formaggio, mescolando rapidamente per evitare che le uova si cuociano.
    6. Servire immediatamente, guarnendo con altro pecorino grattugiato e una macinata di pepe nero.

Timballo alla Siciliana: Un Omaggio alla Tradizione di Dolce & Gabbana

Il timballo alla siciliana è un piatto sontuoso e ricco di sapori, che ben rappresenta la generosità della cucina siciliana. Dolce & Gabbana, stilisti profondamente legati alla loro terra d'origine, hanno scelto questo piatto per raccontare la loro storia e la loro passione per il cibo.

La Ricetta Rivisitata da Stefania Lioi

Stefania Lioi, ex studentessa della Food Genius Academy, ha rivisitato il timballo alla siciliana, creando una versione con polpette di tonno e caciocavallo:

  • Ingredienti:
    • Melanzane
    • Filetto di tonno
    • Menta tritata
    • Parmigiano Reggiano
    • Uovo
    • Pane ammollato nel latte
    • Muddica (pangrattato)
    • Aglio
    • Cipolla rossa
    • Pomodori pelati
    • Finocchietto
    • Capperi
    • Basilico
    • Caciocavallo grattugiato
  • Preparazione:
    1. Tagliare le melanzane a fette spesse mezzo centimetro e disporle a strati con il sale grosso.
    2. Preparare le polpette di tonno, mescolando il filetto di tonno tritato con la menta, il Parmigiano Reggiano, l'uovo, il sale, il pepe e il pane ammollato nel latte. Formare delle polpettine, passarle nella muddica e friggerle in olio di semi.
    3. Preparare il sugo, rosolando in una padella capiente con olio caldo, aglio e cipolla rossa tritata. Aggiungere i pomodori pelati, il finocchietto, i capperi e il basilico.
    4. Ungere uno stampo e foderarlo con le melanzane fritte, lasciandole uscire dai bordi per richiudere il timballo dopo la farcitura.
    5. In una ciotola, unire la pasta con il sugo, le polpette e il caciocavallo grattugiato.
    6. Versare il composto nello stampo, pressandolo bene. Chiudere il timballo ricoprendo con le melanzane.
    7. Infornare e cuocere fino a doratura.

Pasta Di Martino e Dolce & Gabbana: Un Matrimonio di Gusto e Stile

La collaborazione tra il Pastificio Di Martino e Dolce & Gabbana è un esempio perfetto di come food e fashion possano incontrarsi e creare qualcosa di unico. La maison Dolce & Gabbana, da sempre legata all'immagine dell'Italia e della Sicilia, ha scelto di collaborare con un'eccellenza della produzione di pasta italiana, il Pastificio Di Martino, per celebrare il piatto simbolo della cultura gastronomica italiana.

Un'Edizione Speciale che Celebra l'Italia

Le confezioni di pasta Di Martino sono state ridisegnate da Dolce & Gabbana con immagini iconiche che rappresentano l'Italia nel mondo: i carretti siciliani, i pupi e l'immagine di Pulcinella incorniciano lo storico marchio del Pastificio Di Martino. Oltre ai formati più diffusi, come gli Spaghetti, le Penne Mezzani Rigate o i Tortiglioni, la collezione comprende anche i grandi classici partenopei come la Mista Corta e i Paccheri.

Un'Idea Regalo di "Buongusto"

Fiore all'occhiello della collaborazione sono gli eleganti e coloratissimi cofanetti in latta, la cui collezione si amplia di anno in anno, offrendo l'idea regalo perfetta per gli amanti del "buongusto" made in Italy. Ogni cofanetto contiene 5 pacchi di pasta e un grembiule firmato Dolce & Gabbana.

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Un Nuovo Posizionamento per la Pasta Secca

La collaborazione con D&G ha contribuito a favorire un nuovo posizionamento di mercato della pasta Di Martino e a rendere, in senso più ampio, la pasta secca un prodotto vicino ai millennials e alle tendenze contemporanee.

Gubana: Un Tesoro Dolce del Friuli-Venezia Giulia

La gubana, un dolce tipico delle Valli del Natisone, in Friuli-Venezia Giulia, è un vero e proprio tesoro della tradizione culinaria italiana. Questo dolce a pasta lievitata, ripieno di frutta secca aromatizzata con grappa e marsala, è perfetto per le feste, in particolare il Natale, ma si trova tutto l'anno.

Una Storia Antica

La ricetta della gubana ha origini molto antiche: il cronista medievale Angelo Correr racconta della presentazione di questo dolce per un banchetto a favore di Papa Gregorio XII. Di famiglia in famiglia ne sono stati tramandati i segreti per la preparazione.

L'Origine del Nome

Il nome di questo dolce si perde nella notte dei tempi e le ipotesi sono varie:

  • Guba (piega): La più accreditata vuole che derivi da "guba", che in lingua slava significa "piega", facendo riferimento alla forma ripiegata su se stessa della gubana.
  • Guban (porcino): Un'altra versione vuole invece che il nome derivi da "guban", con il quale si indica il porcino, fungo tipico della regione, la cui forma del cappello ricorda quello del dolce friulano.

La Ricetta Tradizionale

  1. Preparazione del Lievitino: In una ciotola capiente, setacciare la farina e unire il lievito disidratato. Aggiungere il latte tiepido e un cucchiaino di zucchero. Mescolare e lasciare lievitare per circa 30 minuti, fino al raddoppio del volume.
  2. Preparazione dell'Impasto: Nella ciotola della planetaria, versare il lievitino, la farina, lo zucchero, le uova e la scorza di limone grattugiata. Azionare la planetaria a velocità media e aggiungere gradualmente il latte a temperatura ambiente. Quando tutti gli ingredienti risulteranno amalgamati, togliere la foglia e sostituirla con il gancio. Versare un pizzico di sale e cominciare ad impastare a velocità media. A questo punto, unire poco alla volta il burro ammorbidito a temperatura ambiente. L’impasto dovrà risultare elastico e si dovrà incordare al gancio.
  3. Preparazione del Ripieno: Sciacquare l’uvetta e versarla in una ciotola per farla rinvenire in ammollo con il marsala. Lasciare che si ammorbidisca per almeno 20 minuti. Nel frattempo, frullare i gherigli delle noci in un mixer fino ad ottenere un trito molto fine. In una padella antiaderente, far sciogliere il burro a fuoco basso. Quando sarà completamente sciolto, versare il pangrattato e lasciarlo tostare per circa 5 minuti. Separate i tuorli dagli albumi e versate i tuorli nella ciotola con gli altri ingredienti per il ripieno, mentre in una ciotola a parte potrete montare gli albumi a neve ferma, da unire poi agli altri ingredienti, amalgamando il tutto con una spatola mescolando dal basso verso l’alto facendo attenzione a non smontare gli albumi.
  4. Assemblaggio: Riprendere l’impasto che sarà lievitato e stenderlo con un mattarello fino ad ottenere uno spessore di circa 0,5 cm. Adagiare il ripieno al suo interno, lasciando uno spazio dai bordi di circa 2 cm. Cominciare ad arrotolare l’impasto su se stesso, man a mano allungandolo leggermente passando le mani dal centro verso l'esterno. Sigillare bene i bordi per evitare la fuoriuscita del ripieno. Prendere una teglia di 22 cm di diametro imburrata e infarinata. Iniziare disponendo uno dei lembi del rotolo al centro e iniziare ad arrotolarlo su se stesso all'interno dello stampo, per creare una forma a spirale. Lasciare lievitare in forno spento con luce accesa per altri 30 minuti.
  5. Cottura: Spolverare con lo zucchero e infornare in forno statico preriscaldato a 170°C per 60 minuti (oppure potete cuocerla in forno ventilato preriscaldato a 145°C per 40-45 minuti).

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