L'antica confetteria italiana rappresenta un patrimonio di sapori, tradizioni e storie familiari che si tramandano di generazione in generazione. Da nord a sud, la penisola è costellata di aziende dolciarie che hanno saputo conservare l'artigianalità e la passione per la qualità, adattandosi ai tempi senza perdere la propria identità. Questo articolo vi porterà alla scoperta di alcune di queste realtà, ripercorrendo le loro origini, i prodotti iconici e le figure che hanno contribuito a renderle celebri.
Pastiglie Leone: Un'Elegante Tradizione Torinese dal 1857
La storia di Pastiglie Leone affonda le radici nel lontano 1857, quando Luigi Leone aprì la sua bottega nei pressi di Alba. Inizialmente, si dedicò alla produzione di piccole pastiglie digestive, pensate per concludere i pasti con un tocco di freschezza e sapore. Tra i primi gusti proposti, spiccavano la menta, la cannella, il garofano, il fernet, il rabarbaro e la genziana.
Forte del successo ottenuto, Luigi Leone decise di trasferirsi a Torino, città in fermento e capitale della dolcezza, per ampliare la sua attività e servire al meglio la sua crescente clientela, inclusa la Casa Reale, particolarmente affezionata alle sue creazioni. Qui, aprì la sua prima bottega torinese, un luogo incantevole dove le squisite caramelle e le famose Pastiglie Leone regnavano sovrane.
Le bontà del Sig. Leone conquistarono rapidamente la città, attirando anche clienti illustri come Camillo Benso Conte di Cavour, ghiotto di pastiglie gommose alla violetta, tanto che in suo onore furono ribattezzate "Senateurs". La Real Casa divenne un cliente affezionato, tanto che le confezioni potevano fregiarsi del vessillo dei Savoia.
Dopo la morte del fondatore, il laboratorio fu rilevato dai suoi dipendenti storici, che lo gestirono per alcuni anni. Nel 1934, Giselda Balla Monero, già proprietaria insieme al fratello Celso Balla de "La Vittoria", un ingrosso dolciario che distribuiva le pastiglie Leone a Torino e provincia fin dagli anni '20, acquistò la confetteria.
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Giselda Balla Monero, soprannominata "La Leonessa", fu una figura chiave nella storia di Pastiglie Leone. Donna di grande coraggio e con una visione imprenditoriale fuori dal comune per l'epoca, intuì il potenziale dell'azienda e decise di trasferire la produzione in un sito più ampio in Corso Regina Margherita 242. Investì in nuove confezioni, pubblicità e concorsi a premi per fidelizzare i clienti, guidando l'azienda fino agli anni '80, quando il timone passò nelle mani del figlio, Guido Monero.
Oggi, Pastiglie Leone è un marchio storico che continua a guardare al futuro con ambizione. Nel 2018, è stata rilevata da Michela Petronio, presidente della società, e dal marito Luca Barilla, vicepresidente del gruppo parmense. La famiglia Barilla ha creduto fortemente nel rilancio di questo marchio storico, investendo nell'ampliamento della sede di Collegno, che diventerà la "Fabbrica della felicità".
Le Pastiglie Leone sono un prodotto iconico della confetteria italiana, caratterizzate da un'attenta selezione di essenze, estratti ed aromi naturali, che conferiscono loro una fragranza e un profumo inconfondibili. Le piacevoli tonalità pastello, ottenute esclusivamente con colori naturali, rendono queste delizie gradevoli alla vista oltre che al palato.
Pelino: Maestri Confettieri a Sulmona dal 1783
La storia della famiglia Pelino, legata indissolubilmente al confetto di Sulmona, inizia nel lontano 1783. Da sette generazioni, la famiglia Pelino tramanda l'arte della confetteria, mantenendo vive le tradizioni e i segreti di un mestiere antico. Paola Pelino, ora senatrice, rappresenta la settima generazione e ha lavorato in azienda per 35 anni, prima di passare il testimone ai suoi fratelli. Sua figlia rappresenta l'ottava generazione, continuando la tradizione familiare.
Il confetto di Sulmona ha origini documentate alla fine del XV secolo, con una ricetta originale a base di mandorla e miele, ingredienti semplici e genuini. La lavorazione artigianale prevede che le mandorle rimangano per tre giorni nei forni per asciugarsi, prima di essere rivestite di zucchero bianco. Il confetto Pelino è un prodotto adatto anche ai celiaci.
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La famiglia Pelino ha fondato un museo dedicato alla storia del confetto, dove è possibile ammirare una vasta esposizione di macchine antiche, attrezzature, cimeli e oggetti rari riguardanti l'antica arte sulmonese della confetteria. Il museo celebra non solo la storia della società Pelino, ma anche quella degli altri antichi artigiani che hanno contribuito alla fama di Sulmona.
La produzione Pelino è molto vasta e comprende più di cento tipi di confetti, esportati in quasi tutti i paesi del mondo. L'azienda è particolarmente fiera di rappresentare l'eccellenza italiana nel mondo.
Bar Pasticceria Converso: Un Salotto del Gusto a Bra dal XIX Secolo
Il Bar Pasticceria Converso a Bra è un locale storico che rappresenta un vero e proprio salotto del gusto e del tempo libero. Fondato agli albori del secolo da Felice Converso, nipote del fondatore, il locale ha mantenuto intatto il suo fascino, con gli originali boiserie e i mobili in legno di ciliegio.
Nel corso del tempo, il Bar Pasticceria Converso è diventato un punto di riferimento per gli amanti della buona pasticceria e della tradizione. La produzione è totalmente artigianale e naturale, proprio come vuole la tradizione. Il locale offre una vasta gamma di prodotti di qualità, dalla pasticceria al bar, con una particolare attenzione alla selezione di distillati e vini italiani ed internazionali.
Il Bar Pasticceria Converso è membro dei "Locali storici d'Italia", un riconoscimento ambito e ufficiale che testimonia l'amore, l'impegno e la passione che la gestione e lo staff dedicano quotidianamente al locale. L'originalità degli ambienti, con le ampie specchiere dei primi del novecento e i mobili d'epoca, contribuisce a creare un'atmosfera unica e suggestiva.
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SAID: Cioccolato Artigianale a Roma dal 1923
La cioccolateria SAID è un'istituzione romana dal 1923, situata in una traversa di Via Tiburtina. Fondata da Aldo De Mauro insieme a un socio svizzero, la cioccolateria ha resistito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e all'avvento dell'industria dolciaria di massa, mantenendo intatta la sua anima artigianale.
Oggi, SAID è gestita dalla terza generazione della famiglia De Mauro, che ha saputo valorizzare il marchio e reinventarsi, accogliendo anche un bistrot dedicato al cacao ed espandendosi all'estero. La cioccolateria offre una vasta gamma di prodotti artigianali, dalle tavolette alle dragées, alle creme spalmabili, realizzati con materie prime di alta qualità e seguendo antiche ricette di famiglia.
Il bistrot SAID è un luogo accogliente e suggestivo, arredato con i vecchi stampi e macchinari della cioccolateria, che creano un'atmosfera unica e autentica. Il menu propone piatti originali e gustosi, che esaltano il sapore del cioccolato in tutte le sue declinazioni, dalla caponata di melanzane al cioccolato alle fettuccine in dolce forte.
La Confetteria Toscana: Una Lunga Tradizione Artigianale
La confetteria toscana ha una lunghissima storia alle spalle, soprattutto nella provincia di Pistoia, dove si trovano alcune delle migliori confetterie della regione. I confetti, protagonisti indiscussi del matrimonio, hanno origini antiche e venivano utilizzati già in età romana per festeggiare nascite e matrimoni.
Nel Medioevo, i confetti venivano lanciati agli sposi all'uscita dalla chiesa insieme al riso e ai petali di rosa, ma invece di avere l'anima di mandorla, contenevano un seme di coriandolo. A partire dal tardo Quattrocento, si afferma l'usanza delle bomboniere, piccoli contenitori realizzati da esperti orafi e donati per celebrare i lieti eventi della vita.
Secondo la leggenda, il primo confetto è nato per scopi curativi, inventato da un medico arabo di nome Al Razi per dissimulare il gusto amaro dei medicinali. Oggi, la tendenza più chic dei matrimoni è allestire un intero tavolo con confetti di ogni tipo, fatti con semi di coriandolo, mandorle, nocciole, canditi, gocce di cioccolato o chicchi di caffè.
Curiosità sui Confetti: Sogni, Leggende e Matrimoni
I confetti sono legati a numerose curiosità, sogni e leggende. In Grecia, si crede che se una donna nubile mette alcune mandorle ricoperte di zucchero sotto il cuscino prima di dormire, sognerà il futuro marito. Sempre in Grecia, gli sposi offrivano e offrono ai loro ospiti confetti, ispirati dal racconto di Demofonte, re di Atene, la cui moglie morì e si reincarnò in un mandorlo.
In Europa si usava regalare piccole scatole piene di dolciumi (bon bon) agli invitati ai matrimoni, note appunto come "bomboniere". Si dice che i cinque confetti offerti ai matrimoni rappresentino un augurio di salute, ricchezza, felicità, fertilità e lunga vita. Il numero totale di 5 confetti è un numero indivisibile, vuole simboleggiare il forte legame tra gli sposi.
Si dice anche che la dolcezza del rivestimento, che copre il sapore leggermente amarognolo delle mandorle, rappresenti l'augurio di una vita equilibrata, che unisce la dolcezza della gioia all'amarezza delle sfide. Dall'inizio del ‘700 fino alla fine del XIX secolo, agli attori prima di salire sul palco venivano offerti confetti rigorosamente bianchi, che si scambiavano poi tra loro per augurare/augurarsi una buona interpretazione.
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