Vito Re della Pizza: Una Storia di Famiglia e di Sapori a Bari e Oltre

La storia della pizza a Bari è indissolubilmente legata al nome di Domenico Ficarella, un pioniere che ha dato il via a una tradizione di famiglia che perdura da oltre 80 anni. Le pizzerie La Vela, La Banchina, Il Quadrifoglio, Il Fornaccio, L'Antica Torre, Da Donato, Enzo e Ciro vantano tutte un legame con questo capostipite, i cui discendenti hanno continuato a diffondere l'arte della pizza in tutta la città.

Le Origini: Domenico Ficarella e la Nascita della Pizza Barese

Tutto ebbe inizio nel 1936, quando Domenico Ficarella aprì la prima pizzeria di Bari in piazza Mercantile. L'idea nacque durante la sua esperienza lavorativa presso la pasticceria Gentile di Bari Vecchia, dove iniziò a preparare l'impasto della pizza in una tinozza di legno, incidendovi una croce sopra e lasciandola lievitare. All'epoca, vendeva solo due varianti: la margherita a 5 lire e la romana a 6 lire.

Dopo un periodo iniziale di difficoltà nel trovare una sede stabile, nel 1945 Ficarella aprì un'attività in corso Mazzini, nel rione Libertà, che però fu presto chiusa a causa della posizione troppo periferica. Nel 1948, si trasferì in via Crispi, condividendo un bar-pasticceria con Gennaro Cassano. La convivenza durò poco a causa di divergenze politiche: Ficarella era comunista, mentre il suo socio era un nostalgico del Regime.

L'Ascesa: Il Successo in Via Principe Amedeo e l'Eredità Famigliare

La svolta decisiva arrivò nel 1956, quando Domenico Ficarella inaugurò un nuovo locale in via Principe Amedeo. Questo segnò un punto di svolta, con lunghe file di clienti che si accalcavano ogni sera in attesa dell'apertura, attratti anche dalla novità dei tavolini. I figli di Domenico mostrano con orgoglio le foto di quel periodo d'oro, con volti e capigliature d'altri tempi e negozi contrassegnati da semplici insegne con la scritta "pizzeria".

In via Principe Amedeo, i figli Vito e Giuseppe fecero la gavetta. La madre, Maria Botta, si occupava dei panzerotti, mentre Fabrizio Tamma dell'"Antica Torre" ed Enzo e Ciro dell'omonima pizzeria possono vantare di essere stati "studenti" dei Ficarella.

Leggi anche: Come preparare la Torta della Nonna

L'Evoluzione: Nuove Sedi e la Pensione del Capostipite

Nel 1958, la pizzeria si trasferì in via Napoli, più spaziosa e adatta ad accogliere i clienti ai tavoli, diventati ormai fondamentali. Giuseppe, uno dei figli, aprì un suo locale in via Ravanas, introducendo la capricciosa al prezzo di 200 lire. L'esperienza durò poco, ma nel 1970 avviò un altro esercizio in via Salandra, cedendolo poi al cognato Antonio Troso, che lo chiamò "Antoine".

Sempre nel 1970, Domenico Ficarella andò in pensione, un evento che portò a ulteriori cambiamenti. Angelo, un altro figlio, aprì in via Crispi "Il Fornaccio", una pizzeria d'asporto. Negli anni '80 e '90, Giuseppe prese in gestione il "Jez Josef" in largo Ciaia, aprendo un omonimo negozio in viale Papa Giovanni XIII. Nel 1994, diede vita al suo "Chez Jo", in viale Einaudi, attualmente gestito dal figlio Carlo.

L'Onore di Portare Avanti la Tradizione di Famiglia

Carlo, nipote di Domenico Ficarella, esprime con orgoglio il suo impegno nel portare avanti la vocazione di famiglia, mantenendo viva la tradizione della pizza barese.

Oltre Bari: Vito Romano, il "Re della Pizza" del Cilento

La storia della pizza non si limita a Bari. A Capaccio Paestum, Vito Romano, affettuosamente conosciuto come il "Re della Pizza", ha lasciato un segno indelebile nel mondo culinario del Cilento. Con i suoi 88 anni di saggezza e maestria, Vito ha rappresentato un'icona per la sua comunità.

Orentano e la Famiglia Andreotti: Una Storia di Pizza Lunga un Secolo

Anche Orentano vanta una lunga tradizione legata alla pizza, grazie alla famiglia Andreotti e alla loro pizzeria "Vito re della pizza". Fondata nel 1918 come locanda da Alessandra Buoncristiani, l'attività si è trasformata in pizzeria nel 1960 con Vito Andreotti e la moglie Anna Orsucci. La loro esperienza a Roma, dove gestirono una pasticceria pizzeria, permise loro di affinare gli ingredienti e le tecniche per creare impasti che conquistarono una vasta clientela.

Leggi anche: Sapori Giapponesi a Genova

La pizzeria "Vito re della pizza" è diventata un simbolo per Orentano, contribuendo a far conoscere il paese anche al di fuori del territorio comunale. La gestione famigliare è passata di generazione in generazione, mantenendo intatti i valori di accoglienza, gusto e tradizione.

Le Pizzerie Storiche di Bari: Un Viaggio nel Gusto e nella Tradizione

Oltre alla famiglia Ficarella, altre pizzerie storiche di Bari hanno contribuito a definire il panorama gastronomico della città. Botta, Continental, Donato, Dregher e Zio Peppe sono nomi che evocano sapori autentici e tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Continental: 53 Anni di Passione per la Pizza

Il Continental, situato in corso Cavour, è un punto di riferimento per gli amanti della pizza da oltre 53 anni. Mimmo Lorusso, che gestisce l'attività dal 1966, ha imparato il mestiere dal padre e ha continuato a portare avanti la tradizione di famiglia con passione e dedizione.

Botta: La Piadina Romagnola che Conquista Bari

La pizzeria Botta, in via Carulli, è nota per la sua piadina, "importata" dalla riviera romagnola dal fondatore, Vitangelo. Il figlio Nicola continua a proporre questa specialità, accanto alla tradizionale pizza barese.

Da Donato: Un'Istituzione dal 1973

"Da Donato", in via Lattanzio, è un'altra pizzeria storica di Bari, fondata nel 1973 da Donato Monno. Con oltre 40 anni di attività, questa pizzeria rappresenta un punto di riferimento per gli amanti della pizza tradizionale.

Leggi anche: Storia e tradizioni della Salsiccia di Bra

Dregher: Un Nome Dialettale per una Pizzeria Storica

La pizzeria "Dregher", situata all'ingresso del centro storico, deve il suo nome a una storpiatura dialettale del termine "Dreher", in riferimento alla birra omonima. Fondata nel 1969, questa pizzeria continua a offrire un'atmosfera familiare e accogliente, con musica italiana degli anni '70 e '80 in sottofondo.

La Pizza Margherita: Un Capolavoro della Civiltà Gastronomica Napoletana

La pizza, in particolare la margherita, è un simbolo della civiltà gastronomica napoletana. La sua storia è ricca di aneddoti e leggende, che la legano alla famiglia reale e alla tradizione popolare.

La Pizza per la Regina Margherita di Savoia: Un Omaggio ai Colori Italiani

La leggenda narra che nel 1889, il pizzaiolo Raffaele Esposito della pizzeria "Pietro e basta così" preparò tre pizze per la regina Margherita di Savoia. Una di queste, condita con pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentava i colori della bandiera italiana e fu particolarmente apprezzata dalla regina, che diede il suo nome alla pizza margherita.

Un Viaggio nel Tempo: La Ricerca del Forno Reale a Capodimonte

La storia della pizza per la regina Margherita è avvolta nel mistero. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che per preparare la pizza per il Re e la Regina si fossero utilizzate le fornaci dove, a Capodimonte, si cuocevano le famose porcellane. Tuttavia, è più probabile che il forno per le pizze fosse situato nei giardini della Reggia, dove già nel 1835 Domenico Testa aveva preparato una pizza per la regina Maria Cristina di Savoia.

tags: #vito #re #della #pizza #storia