Sandrino il Re del Panino: Storia e aneddoti di un'icona locale

Introduzione

La storia di Sandrino "il Re del Panino" è un racconto intriso di sapori, tradizioni e personaggi pittoreschi. Un viaggio nel tempo che parte da antiche usanze rurali e arriva fino ai giorni nostri, passando per aneddoti curiosi e figure indimenticabili. Un affresco di vita vissuta, dove il cibo diventa pretesto per narrare storie di uomini e di luoghi.

Le Radici Storiche: Dai Renò ai Savoia

Per comprendere appieno il contesto in cui si sviluppa la figura di Sandrino, è necessario fare un salto indietro nel tempo, fino all'epoca in cui la famiglia Renault (italianizzata in Renò) giunse in Italia dalla Francia, al seguito di Vittorio Emanuele II, il Padre della Patria. I Renò, noti per la loro passione per la caccia e per le avventure galanti, erano soliti organizzare battute di caccia per il sovrano, intrattenendolo con rustiche cacce al cinghiale e incontri con "daine in gonnella". Si narra che i Renò, accontentandosi degli "avanzi del festino" (prosciutti o cosce di selvaggina), avessero contribuito a disseminare "pupi morganatici" nelle masserie, assicurando la benevolenza sovrana ai luoghi in cui questi bambini nascevano e venivano allevati.

Il Comandante Renò: Un Aristocratico Toscano a Marina di Pisa

Un altro personaggio chiave in questa narrazione è il Comandante Renò, un membro della famiglia, messo in pensione e trasferitosi a Marina di Pisa. Reduce dalle cacce nella tenuta presidenziale di San Rossore, il Comandante aveva sviluppato un linguaggio che mescolava l'erre moscia francese con il vernacolo toscano. Amante della caccia libera, si faceva accompagnare da giovani garzoni, il cui compito era stanare i merli dai giardinetti di Tombolo per spingerli verso il suo fucile. Questi giovani, affamati e provati dalla salsedine e dal maestrale, consideravano il panino che ricevevano come una vera manna dal cielo.

Sandrino Ammanati: Testimone e Narratore

È in questo contesto che entra in scena Sandrino Ammanati, un giovane garzone che accompagnava il Comandante Renò nelle sue battute di caccia. Proprio Sandrino è la fonte di molti aneddoti e racconti legati al Comandante e alla sua vita a Marina di Pisa. Un testimone privilegiato, in grado di restituire un'immagine vivida di un'epoca passata.

L'Evoluzione del Cibo di Strada: Dal Castagnaccio alla Pizza

La storia di Sandrino si intreccia con l'evoluzione del cibo di strada in Italia. Se inizialmente castagnaccio e farinata erano i protagonisti, con il passare del tempo la pizza si è affermata come uno dei simboli culinari del paese. Curiosamente, ad Asti, la prima pizzeria non fu aperta da napoletani, bensì da toscani, aprendo un interessante confronto tra due scuole di pizzaioli.

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I Pionieri della Pizza ad Asti: I Toscani

Gino Pieracci, originario di Staffoli (Pisa), è considerato il pioniere della pizza ad Asti. Nel 1953, rilevò un'attività che serviva castagnaccio e farinata d'inverno e gelati d'estate, e la trasformò in una pizzeria. Le pizze, cotte in tegamino, riscossero subito un grande successo tra gli astigiani. Negli anni successivi, Pieracci si trasferì in un locale più grande, battezzato "Pizzeria Gino", dove, oltre alla pizza, si servivano anche polli arrosto, lasagne e cotolette alla milanese. Nel 1966, aprì "Monna Laura" in piazza Statuto, un omaggio alla moglie, gestito in seguito da Umberto Caturegli.

Il Filone Partenopeo: Da Tramonti ad Asti

Successivamente, arrivarono ad Asti i pizzaioli provenienti da Tramonti, un paese in provincia di Salerno considerato la patria dei pizzaioli. Pasquale Vitagliano, giunto da Tramonti nel 1961, aprì la pizzeria "Pic Nic" nel 1964, diventata un punto di riferimento per molti astigiani. La pizzeria era frequentata anche da attori e cantanti che si esibivano al vicino cinema teatro Politeama. Nel 1988, la rivista "Oggi" inserì il "Pic Nic" tra le cento migliori pizzerie d'Italia.

La Famiglia Francese: Innovazione e Tradizione

Un altro nome importante nella storia della pizza ad Asti è quello della famiglia Francese. Alla fine degli anni '70, i fratelli Beppe e Silvio rilevarono un locale chiamato "Grotta Azzurra" e lo trasformarono in una pizzeria. Introdussero specialità piemontesi nel menu e furono tra i primi a proporre l'abbinamento tra pizza e vino. Negli anni '80, divenne celebre la loro pizza al tartufo. Nel 1996, la pizzeria assunse il nome di "Ristorante Francese", per sottolineare l'offerta gastronomica più ampia.

La Pizza da Asporto: Un'Innovazione dei Fratelli Durante

I fratelli Durante sono considerati i pionieri della pizza da asporto ad Asti. Nel 1983, aprirono "Savona 2", una pizzeria specializzata nella pizza da portare a casa. L'idea ebbe un grande successo e si diffuse rapidamente in tutta la città.

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