L'attività di chef a domicilio sta guadagnando popolarità, offrendo un'alternativa flessibile e personalizzata alla ristorazione tradizionale. Se sei uno chef esperto o un giovane talento desideroso di intraprendere questa strada, è fondamentale comprendere i requisiti e gli adempimenti necessari per avviare l'attività in regola. Questo articolo fornisce una guida completa sui requisiti, gli aspetti fiscali e i codici ATECO rilevanti per l'attività di cuoco a domicilio in Italia.
Chef a Domicilio: Un'Opportunità in Crescita
Negli ultimi anni, la figura dello chef a domicilio sta emergendo come una tendenza in crescita, importata dall'estero e in fase di sviluppo anche in Italia. Questa professione offre l'opportunità di distinguersi, specialmente in un mercato ancora relativamente poco saturo. Tuttavia, è importante sottolineare che la maggior parte degli chef a domicilio sono professionisti con esperienza nel settore, dotati di competenze culinarie avanzate, conoscenza approfondita dei prodotti, capacità organizzative e di gestione degli acquisti.
Lo chef a domicilio si occupa principalmente della preparazione di pranzi o cene direttamente presso l'abitazione del cliente. Questo include la responsabilità della spesa, la creazione del menù e, nella maggior parte dei casi, la gestione autonoma dell'intero processo.
Requisiti e Adempimenti Burocratici
Avviare l'attività di chef a domicilio richiede una serie di adempimenti burocratici e fiscali. Ecco i passaggi fondamentali:
- Apertura della Partita IVA: Come per ogni attività freelance, l'apertura della Partita IVA è un requisito essenziale.
- Requisiti Morali e Professionali: Ottenere i requisiti morali e professionali necessari per l'esercizio dell'attività.
- Iscrizione alla Camera di Commercio e alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS: L'iscrizione a questi enti comporta dei costi da sostenere.
- Comunicazione Unica (ComUnica): Inviare telematicamente la ComUnica, una pratica che riassume le richieste da effettuare a vari enti, tra cui Agenzia delle Entrate, Registro delle Imprese, INPS e Inail. Per convalidare l'invio è necessaria la firma digitale.
- Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.): Presentare la S.C.I.A. presso il Comune di residenza, in quanto "artigiano". Tuttavia, è importante notare che, poiché l'attività si svolge presso le cucine dei clienti, la presentazione della SCIA potrebbe non essere richiesta.
Codice ATECO: Quale Scegliere?
Il codice ATECO (Attività Economica) è un codice numerico che identifica l'attività economica svolta da un'impresa o un professionista. Per lo chef a domicilio, sono stati individuati diversi codici ATECO potenzialmente applicabili:
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- 56.21.00 "catering per eventi, banqueting": Questo codice è spesso indicato come quello specifico per l'attività di chef a domicilio.
- 96.09.09 - “attività di servizi per la persona nca”: Questo codice potrebbe essere applicabile se l'attività non è svolta in forma d'impresa.
- 5.2.2.1.0 - Cuochi in alberghi e ristoranti: Questo codice potrebbe essere applicabile se l'attività prevalente è quella di cuoco in alberghi e ristoranti.
La scelta del codice ATECO corretto è fondamentale per l'inquadramento fiscale e previdenziale dell'attività. Si consiglia di consultare un commercialista per individuare il codice più appropriato in base alle specifiche caratteristiche dell'attività svolta.
Regime Fiscale: Forfettario vs. Ordinario
La scelta del regime fiscale è un aspetto cruciale per l'attività di chef a domicilio. Le opzioni principali sono:
- Regime Forfettario: Se si è in possesso dei requisiti (tra cui un ricavo non superiore a 85.000 euro a partire dal 2023), il regime forfettario è spesso la scelta più conveniente. Prevede un'imposta sostitutiva del 15% (o del 5% per i primi 5 anni di attività in caso di start-up) applicata su un reddito imponibile calcolato forfettariamente in base al coefficiente di redditività (nel caso del codice ATECO 56.21.00, pari al 40%).
- Regime Ordinario in Contabilità Semplificata: In mancanza dei requisiti per il regime forfettario, è necessario optare per il regime ordinario in contabilità semplificata. In questo caso, l'utile è calcolato sulla differenza tra ricavi e costi, e su tale utile si applica l'IRPEF in base agli scaglioni previsti dalla legge.
Esempio di Calcolo delle Imposte nel Regime Forfettario
Supponiamo che Laura, una cuoca a domicilio in regime forfettario da due anni (quindi con tassazione al 5%), abbia incassato 30.000 euro in un anno e abbia versato contributi previdenziali per 3.000 euro. Il suo reddito imponibile sarà calcolato come segue:
- Ricavi: 30.000 euro
- Coefficiente di redditività (40%): 30.000 x 0,40 = 12.000 euro
- Contributi versati: 3.000 euro
- Reddito imponibile: 12.000 - 3.000 = 9.000 euro
- Imposta sostitutiva (5%): 9.000 x 0,05 = 450 euro
Laura dovrà quindi versare 450 euro di imposte.
Contributi INPS
Lo chef a domicilio è obbligato ad iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, che prevede un contributo fisso per redditi da 0 a un determinato minimale (circa 15.953€ nel 2021), pari a circa 960€ per quattro rate annue. È possibile richiedere una riduzione del 35% con un contributo minimo pari a circa 630€ per 4 rate annue, agevolazione prevista per le partite IVA artigiane che abbiano scelto il regime forfettario.
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Altri Requisiti
Oltre agli adempimenti burocratici e fiscali, è importante considerare altri requisiti per svolgere l'attività di chef a domicilio:
- Corso HACCP: Essendo coinvolti nella manipolazione di alimenti, è fondamentale possedere il corso HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) come alimentarista.
- Business Plan: Elaborare un business plan dettagliato con l'aiuto di un consulente è essenziale per pianificare e gestire al meglio l'attività.
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